Jeffrey Morgenthaler

Regole del bar di Jeffrey Morgenthaler

Un cattivo barman non è in grado di gestire un buon bar.

La fortuna gioca un grande ruolo nella professione del barman. Almeno per me è stato così.

Non credo che la carta dei cocktail sia necessaria in un bar, ma la maggioranza della gente se l’aspetta al giorno d’oggi.

Ho un sistema di fogli di calcolo molto complesso che adopero per i prezzi e l’inventario. Alcuni li condivido persino sul mio sito web, in modo che anche altri bar manager possano avvantaggiarsi del mio lavoro.

Mi piacerebbe farmi un drink con Trader Vic.

Restare calmo è sempre stato il mio modo di affrontare una crisi. Dimostra chi comanda e che sei in grado di mantenere l’equilibrio in ogni situazione.

Per allentare lo stress dopo il lavoro, suono la chitarra e leggo.

Quando scelgo un bar in cui lavorare, la proprietà e la direzione sono di fondamentale importanza per me. Lavorare per gente di qualità è insostituibile.

Nel nostro bar diciamo sempre che un barman ha bisogno di almeno sei mesi per sentirsi davvero a proprio agio.

Leggete quanti più libri potete. Spesso le informazioni colte da internet rischiano di essere inaffidabili. Cercate quindi autori come Simon Difford, Gary Regan, Dale DeGroff e David Wondrich.

Esiste solo un modo per confortare efficacemente un cliente triste: un grande sorriso e una calorosa accoglienza accompagnati da un drink e una cena perfetti.

Per ottenere la fiducia di un cliente, il barman deve offrirgli sempre un buon prodotto e un ottimo servizio.